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A proposito di acne

22 Mag 2013 Rassegna Stampa

Che cosa è l’acne

L’acne è una malattia cutanea, una delle più frequenti, che interessa l’unità pilo-sebacea. Quest’ultima è costituita dalla ghiandola che produce il sebo – il grasso che protegge e lubrifica la pelle -, dal canale che porta il sebo sulla superficie cutanea e dal follicolo pilifero associato alla ghiandola.

Quando il canale pilo-sebaceo si ostruisce, riempiendosi di sebo, cellule epiteliali e batteri, si ha il cosiddetto comedone chiuso , o punto bianco, che è la lesione iniziale dell’acne. Attraverso successivi processi infiammatori si hanno le altre lesioni tipiche della malattia, che vanno dal comedone aperto, o punto nero, a piccoli rilievi solidi, di colorito rossastro, le papule , a lesione più profonde, talora dolenti, i noduli e le cisti , ad elementi ripieni di pus, le pustole – i classici “brufoli”, del linguaggio comune.

Nell’acne c’è sempre una produzione eccessiva di sebo, la cosiddetta seborrea. Non esiste acne senza seborrea, mentre può esistere seborrea (pelle grassa e capelli grassi) senza acne. La gravità, profondità e durata delle lesioni cutanee, condiziona l’insorgenza o meno di cicatrici. Per questo è così importante affrontare precocemente e con le modalità adeguate l’acne.

Quando e perchè

Come abbiamo già avuto modo di sottolineare, protagonista indiscussa dell’acne è la ghiandola sebacea. Abbiamo anche ricordato che in soggetti acneici questa ghiandola produce sebo in eccesso, ed infatti l’acne è sempre accompagnata di iperseborrea.

Ma perché la ghiandola sebacea produce più sebo e, che cosa la mette in funzione? Ecco che per spiegarlo entra in gioco il secondo protagonista della malattia: il testosterone e tutto il gruppo degli ormoni androgeni.

Tali ormoni, caratteristici degli uomini ma prodotti anche da noi donne, fanno la loro comparsa durante l’adolescenza, in coincidenza con lo sviluppo sessuale. E’ questo il motivo per cui l’acne non è mai presente nei bambini, o lo è solo in casi eccezionali, che devono essere accuratamente indagati. Se l’acne fosse comunque secondaria alla semplice stimolazione del complesso pilo-sebaceo da parte degli androgeni, allora tutti gli adolescenti dovrebbero soffrire di acne alla pubertà. Non è così; infatti, pur essendo l’acne frequentissima tra i 13 ed i 20 anni circa, non coinvolge l’intera popolazione compresa in questa fascia d’età.

Chi fa sì che le ghiandole sebacee di alcuni siano maggiormente responsive di quelle di altri allo stimolo degli ormoni sessuali, sono i fattori genetici. Cioè, pur non essendo malattia ereditaria – e quindi non è assolutamente obbligatorio che i figli di genitori acneici soffrano ineluttabilmente di acne – le ghiandole sebacee di alcuni soggetti sono, in seguito ad informazioni legate al proprio corredo cromosomico, più sensibili di altre al testosterone.

Quindi la ghiandola sebacea in seguito a fattori genetici ed ormonali va incontro ad una sorta di rigonfiamento ed iperfunzione con eccessiva produzione di sebo. Quest’ultimo ostruisce il dotto sebaceo, occludendone, insieme alle cellule della pelle, anche l’apertura verso l’esterno. Si forma così il comedone. La ghiandola continua a funzionare, ma il sebo non può distribuirsi sulla superficie cutanea, per cui ristagna all’interno di questa sorta di palloncino dilatato, in cui è trasformata la ghiandola stessa. Presto questa viene colonizzata da microbi, i quali producono sostanze (enzimi, acidi grassi, fattori che richiamano cellule infiammatorie, ecc…) che innescano un processo infiammatorio. Ed è proprio questo il punto: l’acne è una malattia dovuta ad una reazione infiammatoria della pelle a partenza dall’unità pilo-sebacea.

Perchè va curata

Che l’acne vada curata non c’è dubbio; non guarisce da sola, o se lo fa ci vuole molto tempo, anni; e ciò comporta fondamentalmente due possibile conseguenze, entrambe molto spiacevoli:

 

    1. la probabile permanenza di cicatrici più o meno profonde, a guarigione avvenuta;

 

    1. una più o meno marcata difficoltà nei rapporti con gli altri, soprattutto se di sesso opposto.

 

 

Per quanto riguarda il problema cicatrici, queste derivano fondamentalmente dalla gravità degli elementi acneici, dalla durata dell’acne e da quanto le lesioni siano state manipolate e torturate dai vari strizzamenti e graffi.

 

Se ciò è avvenuto tiriamoci, comunque, su di morale. Attualmente, i peeling chimici superficiali e/o medio-profondi, a base di acido glicolico, acido tricloracetico (TCA) ed altre sostanze, sono in grado di migliorare molto l’aspetto di un viso segnato dagli esiti dell’acne. Se tali trattamenti non risultassero sufficienti, si può passare ad altri, più impegnativi ma sicuramente più efficaci, che utilizzano vari sistemi laser, come l’Erbium: YAG o il CO2, per realizzare un vero e proprio rimodellamento della cute del viso danneggiata dalle cicatrici dell’acne.

 

Il secondo problema è leggermente più complesso: l’adolescenza, età in cui insorge usualmente l’acne, è di per sé un periodo “difficile” della vita. I ragazzi e le ragazze di quest’età devono affrontare i cambiamenti del loro corpo, devono abituarsi a vivere in un corpo diverso da quello conosciuto. Cambia il tono della voce, cresce la peluria si delineano le diversità tra i sessi: è facile sentirsi estranei in un involucro che ci separa da un mondo spesso vissuto come ostile.

 

Gli adolescenti si trovano, più o meno improvvisamente, a sembrare adulti senza nessun potere contrattuale che gli adulti hanno: gli adolescenti dipendono sia economicamente che psicologicamente dai genitori, dai quali spesso si ribellano per iniziare la “guerra di indipendenza” che ha come scopo finale l’agognata libertà.

 

Ritrovarsi con il viso coperto dai foruncoli, può quindi in un certo senso “aiutarli” a nascondersi ed a ritardare il desiderato e temuto contatto con il nuovo da affrontare ed esprimere, nello stesso tempo, la paura del cambiamento. Parlarne con gli amici, i familiari, gli insegnanti e … perché no, con il dermatologo a cui hanno deciso di affidare la pelle, può aiutare i giovani ad uscire indenni, sia dentro che fuori, da questa difficile, quanto affascinante, epoca della vita.

 

Possibilità terapeutiche e regole di vita

 

Adesso che sappiamo, almeno per sommi capi, cos’è l’acne, perché viene e perché va curata, vediamo le regole da mettere in pratica per pianificare un’adeguata strategia che ci consenta di sconfiggerla.

 

 

    • Non è possibile curare l’acne da soli; ma nemmeno in erboristeria, in profumeria, o all’istituto di bellezza, o seguendo i consigli degli amici, delle mamme e delle nonne. L’acne è una malattia e come tale va trattata. Chi ne soffre deve necessariamente avere come interlocutore il medico di famiglia ed il dermatologo.

 

    • Le possibilità terapeutiche per l’acne a disposizione del dermatologo sono moltissime ed estremamente articolate e modulabili sulle singole necessità del paziente. Esistono terapie sia per l’acne lieve che per le forme estremamente impegnative, che si avvalgono di presidi per uso esterno (creme, lozioni, emulsioni, gel) e/o di farmaci da assumere per via orale. Il medico saprà consigliarvi quelli più adatti al vostro tipo di acne, in modo da ottenere i migliori risultati con pochi o nulli effetti collaterali.

 

    • E’ necessario seguire con costanza e pazienza le cure prescritte. La medicina ha fatto passi da gigante in questa patologia; ciò non significa che esistano farmaci antiacne miracolosi. Ci vuole tempo per ottenere i primi risultati, anche mesi. E’ necessario armarsi di costanza, pazienza e determinazione per sconfiggere l’acne.

 

    • Accettate positivamente i miglioramenti progressivi della vostra pelle, senza pretendere subito… una pelle di porcellana!

 

    • E’ fondamentale ai fini di una buona riuscita della cura instaurare un rapporto sereno, di fiducia con il dermatologo curante; abolire le cure “fai da te” ed adottare una precisa strategia terapeutica, oltre che seguire alcune elementari, ma importanti, norme igieniche ed abitudini di vita.

 

    • E’ buona norma lavarsi il viso due volte al giorno usando acqua tiepida ed un detergente delicato.

 

    • Lavare i capelli, che spesso si ungono facilmente in chi soffre di acne, almeno due-tre volte a settimana. Lavare spesso i capelli non li fa cadere!

 

    • Fare spesso la doccia, soprattutto in caso di foruncoli sul dorso.

 

    • Le ragazze è preferibile che, per struccarsi, non usino latte detergente, bensì lozioni delicate, ma non grasse.

 

    • Truccarsi non è assolutamente proibito, anzi, aiuta ad accettarsi. E’ sufficiente utilizzare fondotinta non grassi, “oil-free”, o creme colorate, meglio se consigliate dal dermatologo.

 

    • Non strizzate i punti neri ed i foruncoli.

 

    • Non bucateli con l’ago.

 

    • Non toccare continuamente il viso.

 

    • Non coprite continuamente la faccia coi capelli nel tentativo di nascondere i brufoli. Soprattutto frange “pesanti” peggiorano l’acne a livello della fronte.

 

    • L’abbronzatura, sia naturale che artificiale, non è il rimedio “lampante” dell’acne. Gli U.V.A. non guariscono brufoli, punti neri e cicatrici; tuttalpiù li mimetizzano temporaneamente. Anzi, dopo l’estate ci può essere una recrudescenza delle lesioni acneiche ed esiste addirittura un tipo di acne ad insorgenza estiva. Tuttavia, il sole non va demonizzato; un’esposizione graduale con creme protettive solari non grasse diminuisce l’untuosità della pelle e regala un colore salubre, che migliora, se non altro, l’umore.

 

    • Nessun cibo è responsabile dell’acne; nemmeno cioccolato e salumi sono in grado di provocarla. Possono semmai aggravare, infiammandole, le lesioni preesistenti. Assumere delle corrette abitudini alimentari (in questo senso dovrebbe essere inteso il termine “dieta”) è comunque sempre consigliabile. Limitare i cibi preconfezionati, gli alimenti da “fast food” in genere, i fritti, i salumi, gli insaccati ed i dolci aiuta ad evitare pericolosi aumenti del peso che possono essere la causa di squilibri ormonali, che come abbiamo visto sono coinvolti nella patogenesi dell’acne.

 

    • Non preoccupatevi se uno o entrambi i vostri genitori hanno sofferto di acne. L’acne non è ereditaria, esiste semmai una certa predisposizione familiare ed i tempi sono cambiati; le terapie si rinnovano continuamente ed i ragazzi si rivolgono al dermatologo sempre più precocemente.

 

    • Se le persone che vi sono vicine, genitori, nonni, fidanzati, amici, insegnanti, sottovalutano il vostro problema, oppure, sicuramente per cercare di tranquillizzarvi, si rivolgono a voi con frasi minimizzanti (… ed estremamente irritanti!) del genere: “Cosa vuoi che sia! Vedrai che passa prima o poi! Esci e divertiti!”, non lasciatevi irretire dalla rabbia chiudendovi in uno sdegnoso silenzio. Spiegate che per voi i brufoli costituiscono un grave e reale problema e che siete decisi, meglio se con il loro aiuto, ad affrontarlo seriamente rivolgendovi ad uno specialista della pelle e curandovi adeguatamente.

 

    • Una cura adeguata e precoce può inoltre tenere l’acne sotto controllo ed evitare l’insorgenza di antiestetiche cicatrici permanenti.

 

    • Abbiate la volontà di guarire. Curatevi, truccatevi e … uscite! Non permettete all’acne di farvi da alibi, ritardando il momento di affrontare il mondo esterno ed il contatto con gli altri

 

 

Non è vero che…

 

Per quanto concerne l’acne, malattia diffusissima tra i giovani, esiste una lunga serie di luoghi comuni e di idee preconcette e sostanzialmente errate, che è indispensabile sfatare prima di affrontare qualsiasi terapia.

 

Vediamo le più comuni:

 

 

    • Le cure non servono a niente, tanto l’acne prima o poi guarisce da sola; magari dopo il matrimonio!

 

    • Le cure non servono a niente; tanto l’acne non guarisce mai!

 

    • Le terapie interne (sistemiche) sono dannose.

 

    • L’acne guarisce solo con impacchi e pomate.

 

    • I foruncoli vanno forati con un ago e schiacciati.

 

    • Appena compaiono i primi punti neri vanno strizzati.

 

    • Contro le cicatrici e le macchie non si può fare niente!

 

    • Per guarire dall’acne si deve seguire una “dieta in bianco”.

 

    • Il cioccolato fa venire i brufoli.

 

    • Le ragazze affette da acne non devono truccarsi.

 

    • L’acne è ereditaria: “Anch’io ho sofferto di un’acne estremamente impegnativa; è inevitabile che sia così anche per te”.

 

    • Avere l’acne durante l’adolescenza è normale; non importa andare dal dermatologo. Sono sufficienti i consigli di chi ti è vicino; al massimo rivolgiti in erboristeria o all’estetista.

 

    • Le lampade abbronzanti guariscono i foruncoli.

 

    • Prendere tanto sole fa bene all’acne.

 

    • L’acne non è un problema, tanto tutti i giovani ce l’hanno!

 

 

Cerchiamo di capire cos’è l’acne, quando, come e perché va curata in modo da buttare giù poche e semplici regole, in grado di demolire queste false, quanto radicate, credenze, permettendo al medico di curare ed al paziente di guarire.

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